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La Pellicceria Londonpelli si attiene rigorosamente ai principi dettati dalla Convenzione di Washington, un accordo internazionale che prevede la piena tutela dei diritti degli animali, senza per questo trascurare i diritti degli uomini. Usiamo per la maggior parte pelli che provengono da allevamento e solo una piccola percentuale (IL 5%) sono di origine selvatica: anche queste ultime però sono esclusivamente quelle che si possono trovare sul mercato e quindi appartengono a specie animali non in pericolo di estinzione. Anche se d’acchito può apparire strano, la caccia, purchè attenta e selettiva, è fonte di equilibrio e di buona gestione dell’habitat. Un numero troppo elevato di animali, infatti, non può vivere in zone naturali rese ristrette dall’agricoltura e dall’urbanizzazione: sta all’uomo, perciò, intervenire sulle specie selvatiche regolamentandone l’espansione. E’ comunque nell’allevamento che la pellicceria trova la maggiore fonte di materia prima. Le forme più difuse di allevamento sono due : quello in fattorie, praticato nei Paesi Scandinavi, in alcune parti dell’Ex Unione Sovietica e nell’America del Nord oppure quello allo stato brado, difuso sempre nel’ Ex Unione Sovietica, in Afganistan e in Namibia.
Gli animali da pelliccia allevati su alta scala sono i visoni le volpi, i cincilla, le nutrie, le puzzole, i finraccoon, zibellini e le pecore Karakul. Gli allevatori da pelliccia sono spesso agricoltori che anno scelto di diversificare la propria attività: essi dedicano maggior tempo all’allevamento durante l’inverno, periodo in cui è minore l’attività dei campi, per riservare i mesi estivi alla cura della terra. |